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22/09/2025 Condividi

Riforma della legge professionale e esame di abilitazione: cosa potrebbe cambiare

Come noto il recente progetto di riforma della legge professionale, prevede dopo anni di sperimentazioni e variazioni temporanee, la modifica dell’esame di abilitazione alla professione forense.

Deve segnalarsi che in questo momento, sono al vaglio due differenti proposte, una perorata dal Consiglio Nazionale Forense datata 16 maggio 2025 e l’altra quella dal Consiglio dei Ministri approvata in via preliminare il 4 settembre 2025.

I predetti progetti di riforma dell’esame di abilitazione sono tra loro divergenti, anche rispetto alle attuali modalità che, come noto, sono venute in essere a seguito dell’emergenza pandemica.

Il Consiglio Nazionale Forense ha elaborato una proposta per un esame composto da una sola prova scritta, articolata su un unico atto giudiziario in una materia a scelta tra diritto privato, penale o amministrativo (con la possibilità di utilizzo dei codici annotati con la sola giurisprudenza) e da una prova orale.

Per quanto concerne la prova orale, in questo prospetto di revisione è prevista la discussione di un caso pratico in una materia scelta dal candidato tra diritto privato, penale o amministrativo, alcune domande di procedura (a scelta del candidato), di diritto sostanziale (civile, penale o amministrativo) e su una materia ulteriore tra commerciale, costituzionale, lavoro, unione europea o tributario, un quesito di deontologia/ordinamento e previdenza forense, nonché la verifica della conoscenza della lingua inglese mediante traduzione di un breve testo.

Il Consiglio dei Ministri, invece, ha appena licenziato un testo che prevede un esame composto di due prove scritte e di una prova orale.

In questa ultima mozione la prova scritta è suddivisa in due parti: la redazione di un parere motivato e la stesura di un atto giudiziario, con possibilità per il candidato di scegliere tra le materie di diritto privato, penale o amministrativo (con la possibilità, anche in questo caso, di utilizzo dei codici annotati con la sola giurisprudenza).

Nella proposta del Consiglio dei Ministri la prova orale, è incentrata sulla illustrazione degli elaborati scritti e sull’analisi di un caso pratico, con domande che potranno estendersi dal diritto sostanziale al diritto processuale, senza tralasciare deontologia e ordinamento forense, con ulteriori due discipline aggiuntive scelte dal candidato tra amministrativo, commerciale, costituzionale, lavoro, tributario, unione europea e ecclesiastico.

Ovviamente siamo consapevoli che si tratta ancora di testi preliminari, ossia di proposte che potranno essere soggette a modifiche anche molto invasive durante l’iter legislativo, che il COA di Genova seguirà con la massima attenzione.

Nel frattempo, cogliamo l’occasione per ricordare che l’esame di abilitazione per l’anno 2025, secondo quanto disposto dal D.M. del 30 giugno 2025, prevede l’espletamento della prova scritta per il giorno 11 dicembre 2025 e seguirà ancora la disciplina transitoria prevista dai recenti interventi normativi, replicando le modalità delle precedenti sessioni del 2023 e 2024

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