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02/02/2016 Condividi

Inaugurazione Anno Giudiziario - Intervento del Presidente Avv. A. Vaccaro

INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO

30 gennaio 2016
Intervento del Presidente dell’Ordine degli Avvocati Di Genova
Avv. Alessandro Vaccaro
 

A nome del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Genova e dell’Avvocatura del Distretto ho l’onore di porgere i saluti alla Dr.ssa Bonavia Presidente della Corte di Appello, alla Dr.ssa Fazio Procuratore Generale, alle quali rivolgo un particolare saluto e con le quali mi congratulo per la loro nomina augurando un proficuo lavoro certo che la collaudata collaborazione con l’Avvocatura sarà, se possibile, ulteriormente consolidata, al Rappresentante del Ministro della Giustizia, a tutte le Autorità Religiose, Politiche, Militari e Civili presenti ed a tutti gli intervenuti a questa importante cerimonia.
Dopo aver ascoltato dalle parole del Presidente della Corte di Appello i resoconti e le statistiche riguardanti l’attività giudiziaria del Distretto, come già fatto lo scorso anno ritengo che questa sia la sede più opportuna per illustrare anche i dati riguardanti l’Avvocatura, vale a dire, l’impegno profuso dai C.O.A. del Distretto, con particolare riferimento a quello di Genova, nello svolgimento della loro attività istituzionale.
Al 31/12/2015 risultavano iscritti all’ Albo genovese N° 3.963 Avvocati e N° 569 Praticanti per un totale di N° 4.532 soggetti con un incremento di N° 354 unità rispetto al 2014, ad Imperia N° 783 (540 Avvocati e 243 Praticanti), a Savona N° 1.007 (783 Avvocati e 224 Praticanti), a La Spezia N° 966 (819 Avvocati e 147 Praticanti), a Massa N° 924 (763 Avvocati e 161 Praticanti), per un totale di N° 8.212 professionisti.
Questo incremento di iscritti ha generato per la Segreteria dell’Ordine di Genova la necessità di evadere nell’anno N° 7.954 protocolli di corrispondenza.
Nell’anno 2015 sono state esaminate dal C.O.A. di Genova ben N° 2.218 domande di patrocinio a spese dello Stato (da cittadini italiani 1.601 e da cittadini stranieri N° 617) in aumento rispetto al 2014 di quasi il 30% vale a dire ben N° 518 unità; si è trattato di un lavoro gravoso per l’Ordine che si trova a svolgere, senza alcun compenso e con costi significativi, un’attività molto complessa che va dall’informativa allo sportello, alla completa istruttoria, alla deliberazione in Consiglio ed alla comunicazione alle parti interessate.
Tra le attività svolte dai C.O.A., poi, vi sono altri settori di competenza che ormai da anni costituiscono una parte irrinunciabile dell’attività del nostro Consiglio che la nuova Legge Professionale riconosce tra le finalità istituzionali mi riferisco l’attività di formazione ed aggiornamento e la Scuola Forense
Per quanto riguarda la Formazione Professionale, il C.O.A. di Genova, nel 2015, ha acceditato N° 264 Corsi ed eventi formativi (di cui gratuiti N° 190) per un totale di 19.549 Avvocati partecipanti e per un totale di oltre N° 934 ore formative ripartite nelle varie materie specialistiche con particolare attenzione al P.C.T.; abbiamo migliorato la piattaforma e-learning che consente ai nostri iscritti, e non solo, di seguire gli eventi a distanza; sul tema della formazione, un particolare ringraziamento deve andare a tutte le associazioni forensi locali che hanno contribuito in maniera determinante all’attuazione di questo imponente ed invidiabile programma formativo.
Sempre in tema di formazione è da ricordare l’attività della Scuola Forense per la preparazione all’esame di Stato, ancora una volta organizzata con l’Università e la Scuola Forense Mauro de André, e che ha visto la partecipazione di N° 162 praticanti, si è articolata in una sezione teorica di vere e proprie lezioni frontali svolte congiuntamente da Avvocati e Professori Universitari ed in esercitazioni pratiche; posso affermare, in sincerità e con orgoglio, che il servizio reso ai nostri giovani sia stato di altissimo livello e sicuramente migliorato rispetto al passato.
Il compito dei C.O.A., poi, è stato maggiormente onerato dalla Mediazione obbligatoria e nel rispetto della Legge Professionale con la creazione dello Sportello del Cittadino, di quello delle Pari Opportunità e della Camera Arbitrale.
Per quanto concerne l’Organismo di Mediazione tale attività occupa anch’esso molte delle scarse risorse dei C.O.A. in quanto la reintroduzione della sua obbligatorietà ha generato la presentazione di N° 4.630 di autonomi protocolli di corrispondenza e di ben N° 1.512 procedure di mediazione con un raddoppio delle richieste rispetto al 2014 con la necessità di applicare due addetti di segreteria per lo svolgimento del servizio, ma con prevedibili risultati scarsamente significativi rispetto alla previsione di filtro rispetto alle cause civili in quanto gli esiti positivi sono stati intorno solo al 9%.
 
Come detto, oltre allo Sportello del Cittadino, è stato istituito ed attrezzato anche quello del Comitato Pari Opportunità così come previsto dalla nostra Legge Professionale, con ulteriori oneri, e non solo finanziari, a carico dell’Avvocatura al fine di dare un concreto e gratuito supporto ai cittadini rispetto alle loro problematiche con la Giustizia.
 
Il lavoro svolto dai Consigli dell’Ordine dimostra come il Governo e la politica dovrebbero favorire sempre più il rafforzamento del ruolo dell’Avvocatura nel mondo della Giurisdizione, così come in quello delle soluzioni alternative al processo e come dovrebbero riconoscere la funzione che la legge professionale attribuisce e riconosce al Consigli dell’Ordine che, lungi da essere organismi autoreferenziali, sono divenuti insostituibili centri di sostegno alla giurisdizione ed agli utenti del sistema giustizia, spesso supplendo generosamente alle carenze dello Stato.
 
Istituti come la Negoziazione Assistita, la Mediazione e gli Arbitrati, che trovano proprio nei Consigli dell’Ordine la loro sede di garanzia, dovrebbero sempre più essere incentivati non solo economicamente, ma anche attraverso l’ampliamento delle facoltà per l’Avvocato quali, a puro titolo di esempio, l’aumento delle competenze per le Camere Arbitrali degli Ordini, l’inserimento del Diritto del Lavoro tra le materie di competenza oggetto di negoziazione assistita, la facoltà per l’Avvocato di autentica della sottoscrizione dei verbali di mediazione e accordi di negoziazione con conseguente trascrivibilità degli stessi.
 
Ho ascoltato la proposta del C.S.M. tramite il Prof Balduzzi per l’istituzione dell’”Avvocato dell’Ufficio” per far fronte alò sempre crescente costo relativo al Gratuito Patrocinio; ebbene la risposta dell’Avvocatura è semplice ed immediata: non accetteremo mai che per ragioni esclusivamente economiche, venga sacrificata l’indipendenza, l’autonomia e la libertà dell’Avvocato nella tutela delle fasce deboli.
 
Affinché il cittadino riacquisti fiducia nella Giustizia lo Stato non deve correre il rischio di delegittimare i protagonisti, quali sono gli Avvocati, in nome di presunti valori di finta concorrenza.
 
Invero, c’è chi intende che la professione debba accentuare i suoi caratteri privatistici, i suoi contenuti tecnico-specialistici adeguandosi alle logiche del mercato globale; c’è chi, invece, intende che la professione debba restare saldata con quella tradizione di rilevanza anche sociale, pubblicistica pur non negando la necessità di un adeguamento alle esigenze della società in trasformazione; noi siamo per questa seconda Avvocatura.
 
Il 2015 doveva essere l’anno della definitiva applicazione della nostra Riforma Forense con l’emanazione dei Regolamenti attuativi anche se ben oltre il termine fissato dalla Legge, ma nulla è accaduto.
 
Anche se sono stati fatti alcuni piccoli passi a favore della soluzione del colpevole ritardo nella liquidazione dei compensi maturati per l’attività del gratuito patrocinio, mi riferisco alla Legge di Stabilità che consente il recupero fiscale e previdenziale di tali crediti, è solo l’inizio, ma molti altri e più significativi passi debbono essere fatti.
 
Per esempio, in tema di concorrenza si continua ad ipotizzare l’apertura alla partecipazione del socio di solo capitale nella Società di capitali tra professionisti senza alcuna tutela per l’autonomia e l’indipendenza dell’Avvocato aprendo così la strada ad una logica del profitto ben lontana da quella che anima gli Avvocati nel fornire al cittadino i propri servizi considerandoli prima di tutto dei soggetti da assistere e non dei semplici clienti; l’Avvocato è chiamato a svolgere il suo ministero perseguendo sempre l’obiettivo primario di “tutelare i diritti delle persone”.
 
Sul punto, ho avuto occasione di ascoltare il Signor Ministro che tuttavia riferisce dati non corretti; non è vero che, cito testualmente “l’Avvocatura è favorevole al socio di solo capitale salvo una piccola frangia” perché “quella piccola frangia” è rappresentata da 220.000 Avvocati su 240.000!
 
A dimostrazione dell’unità dell’Avvocatura sul punto, come tutti gli altri Presidenti Distrettuali, voglio condividere e ripetere quanto pronunciato dal Presidente del C.N.F. , Avv. Mascherin, nel corso dell’apertura dell’Anno Giudiziario a Roma quando afferma che:
 
“Sacrificare la funzione dell’Avvocatura a concezioni meramente economiche, fare del mondo dei servizi legali un “supermercato” avente come unico fine il “lucro” con ogni mezzo, applicare alla tutela dei diritti la cultura della concorrenza con fini strettamente commerciali e di captazione della clientela, mortificare i principi normativi e deontologici di dignità e decoro, è un pericolo che stiamo correndo e che va denunciato con forza.”
 
Del resto la negatività di tale impostazione la si vede già nei rapporti che alcuni Colleghi hanno con i c.d. poteri forti, quali banche ed assicurazioni, che sfruttando la crisi che ha colpito il nostro settore propone contratti con compensi in alcuni casi umilianti; cosa accadrà quando quegli stessi “poteri forti” potranno essere il socio di riferimento di una Società di capitali fra Avvocati? dove sarà la tutela per il cittadino? dove sarà la deontologia? dove sarà l’autonomia e l’indipendenza dell’Avvocato? la tutela del segreto professionale?
 
Noi ci opporremo con tutte le forze a questo progetto.
 
Non siamo contenti dell’assenza e del silenzio del Ministero in tema di elezioni dei Consigli dell’Ordine…aspettiamo un nuovo regolamento, ricordando al Ministro che, rispetto al suo progetto che prevede un’inaccettabile limitazione nell’espressione del voto;  ricordiamo al Sognor Ministro che nell’Avvocatura non esistono correnti e minoranze, ma solo Avvocati che mirano tutti allo stesso scopo: la tutela dei cittadini attraverso la tutela della professione.
 
Le note positive nel rapporto con la politica, le possiamo cogliere nel proficuo lavoro di collaborazione intrapreso da questo Consiglio con la Regione Liguria sia in tema di tutela delle fasce deboli, sottoscrivendo un protocollo d’intesa sul punto, sia iniziando, unitamente alla cassa Forense ed agli C.O.A. della Regione, un percorso per accedere, grazie all’apertura ai professionisti contenuta nella legge di stabilità, ai fondi europei per aiutare soprattutto i giovani nell’intraprendere la professione.
 
L’Avvocatura, come dimostrato con i fatti, sta già facendo la sua parte di custode dei diritti a difesa di uno Stato di diritto, ed è disposta a continuare a farla nonostante il momento di gravissima crisi.
 
Concludo augurando un buon lavoro alla nuova Presidente della Corte d’Appello, alla nuova Procuratore Generale ed a tutti noi.

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